KEEP CALM, stay at home and cook Burrito

Dopo avervi dato utili informazioni, consigli e buone prassi da seguire per il Coronavirus, siamo lieti di potervi intrattenere riprendendo la nostra rubrica Food Travel Experience: un viaggio unico alla scoperta dei sapori e delle principali tradizioni culinarie del mondo.  Quest’oggi, sostravel.com ha così deciso di portarvi in Messico con le sue speciali ricette a base di tortillas. State a casa, rilassatevi provando anche voi a cucinare squisiti Burritos!

Vi sarà sicuramente capitato di voler assaggiare qualcosa di diverso dal sapore internazionale, di un piatto che riempia la vostra bocca dei gusti e della storia di un altro paese. Avrete sicuramente avvertito un languorino di qualcosa che non conoscete o che non fa parte della vostra consueta alimentazione. Qualora la risposta fosse affermativa, non potrete rinunciare a qualche piatto della cucina messicana.

Il Messico d’altronde è un Paese americano dalla storia straordinaria, nei suoi 32 Stati si mescolano, da secoli, usi, tradizioni e tratti somatici che creano un incredibile popolo. Ancora oggi, le oltre cinquanta etnie indigene conservano le proprie tradizioni e la propria lingua. La bellezza dei suoi paesaggi naturali e i meravigliosi siti archeologici, memoria incancellabile delle più importanti civiltà precolombiane, attraggono milioni di turisti offrendo l’occasione per un meraviglioso viaggio nel passato.

Quindi, non solo spiagge da sogno in Messico, come la famosa Costa Oaxaca, ma anche città intriganti dall’antica storia Maya o Azteca. Città del Messico, la capitale, affonda ad esempio le proprie radici nell’età degli Aztechi, che la fondarono su di un lago nel 1325. È oggi una città sempre più viva e artisticamente allettante, con un’architettura moderna che da anni va diffondendosi e molti esempi di street art. Negli ultimi anni ha conquistato sempre più consensi Merida nello Yucatan: ben più piccola di Città del Messico, ma ricca d’arte e cultura. Una vera e propria perla, così come San Miguel de Allende, che è visivamente spettacolare, a livello naturalistico e architettonico, con l’iconica cattedrale che ne sovrasta la vallata.

Tuttavia, come anticipatovi, questo meraviglioso Paese è noto in tutto il mondo anche per l’estro culinario dal retrogusto piccante e multietnico. La cucina messicana ha risentito nel tempo delle influenze delle tradizioni culinarie spagnole, caraibiche, francesi e americane e varia molto a seconda dei paesi e delle zone che si visita. Dichiarata infatti Patrimonio dell’umanità dell’Unesco nel 2010, la cucina messicana è in continua evoluzione, proprio per la posizione geografica del Paese (confinante a nord con Arizona, New Mexico e Texas) che unisce i cibi messicani ad altri tipici dei ranch texani e in generale degli USA – carne bovina, bistecche, uova, formaggio.

Il burrito, per esempio, è diventato uno dei più famosi e tipici cibi messicani conosciuti in tutto il mondo. A volte confusi con i tacos, i burritos sono quindi delle piadine farcite, si presentano come una sorta di sacchetti ben sigillati riempiti di una serie di ingredienti.

Si tratta della tortilla ossia una piadina a base di farina di frumento. Una delle caratteristiche che la distinguono dal taco è la morbidezza; la tortilla deve essere morbida in quanto è necessario che sia modellabile con facilità.

Il ripieno è costituito da carne di manzo, pollo o maiale soffritta con le cipolle, salsa di pomodori, lattuga, fagioli, peperoncino, riso e vari ortaggi come ad esempio le zucchine. Una volta scelto e preparato il ripieno, lo si avvolgerà all’interno della tortilla in modo che non fuoriesca. Per dare più freschezza al piatto basta aggiungere dell’insalata, dei pomodori oppure del pico de gallo. 

Si racconta che il burrito sia nato nei primi anni del Novecento ad opera di Juan Mendez, un venditore di tacos ambulante operante a Ciudad Juárez, ossia nello stato del Chihuahua, al confine con gli USA. Juan desiderò permettere ai propri clienti di gustare ciò che vendeva anche per strada ed ecco che inventò i burritos, piadine chiuse che contenevano il ripieno e ne evitavano la fuoriuscita rendendo la pietanza estremamente pratica da mangiare ovunque. Ma perché proprio il nome burrito? Pare che il commerciante trasportasse la sua merce sulla soma di un asinello e per tale ragione, dunque, la nuova invenzione culinaria prese il nome proprio di “Burrito”, ovvero “Somarello” in spagnolo.

Ma come preparare i burritos in casa? Innanzitutto, si devono tagliare tutte le verdure a strisce e liberare i pomodori dai semini. Poi si comincia a soffriggere in padella la cipolla con olio e sale a proprio piacimento e, subito dopo, si aggiungono i peperoni. Appena questi ultimi sono ammorbiditi, è la volta dei pomodori, quindi, solo alla fine, si mette il mais. In verità le verdure richiedono tempi di cottura differenti. Poi si scalda un’altra padella, si prepara l’impasto dei burritos, cioè delle tortillas (piadine) che si fanno dorare su entrambi i lati. Senza esagerare, perché non è facile arrotolarle se diventano croccanti. A questo punto si passa al ripieno. Prima di tutto si mette il formaggio perché possa sciogliersi, poi le verdure, i fagioli, la salsa guacamole e le olive. Il tutto viene arrotolato per bene e tagliato a metà pronto per essere servito.

Stare a casa dunque non è mai stata un’esperienza così…gustosa! Il nostro viaggio alla scoperta dei variegati sapori del mondo per ora termina qui. Sostravel.com vi dà appuntamento alla prossima settimana per guidarvi in un nuovo e strabiliante itinerario.